Racconto
LA QUARTA LUNA
Autore. Sandro Neri.
Disclaimer
“La Quarta Luna” è un’opera di fantasia.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Ogni nome, marchio, o personaggio nascono dalla fantasia dell’autore.
La caratterizzazione personale attribuita ai personaggi e alle aziende che rappresentano sono il frutto di una narrazione e di una sceneggiatura totalmente priva di riferimenti con la realtà.”
L’autore si è permesso di giocare anche con le parole di alcune splendide canzoni. Si scusa con i cantautori che ci hanno regalato queste indimenticabili emozioni.
I lettori potranno provare a giocare individuando le frasi e collegandole alle canzoni.
Una precisazione: l’autore della Quarta luna è un attempato signore di mezza età, dunque purtroppo non troverete citazioni di Sfera Ebbasta o di Fabri Fibra.
LA QUARTA LUNA
Prologo
“Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare:
agenzie da combattimento in fiamme ai confini della loro zona contrattuale,
e ho visto gli agenti immobiliari collaborativi balenare nel buio vicino alle porte di Esclusiväuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.
È tempo di disruption”
Capitolo 1
La prima luna
Franco La Volpe cammina che sembra un uomo, fare zona è un’attività dura, 20 anni e il cuore pieno di paura.
Per Franco il ricordo dell’ultima convention è ancora vivido.
I colleghi più coraggiosi avevano attraversato un letto di braci ardenti, a piedi nudi senza riportare danni o scottature.
Nella sua azienda, la famosa CASAVERDE, la pirobazia è un rito di iniziazione e se vuoi aprire un’agenzia tutta tua non puoi tirarti indietro.
Per fortuna Franco è ancora un semplice funzionario e alla prova delle braci ardenti potrà pensarci in futuro, per ora può indossare con orgoglio la sua cravatta a righe e sentirsi a pieno titolo parte del suo esercito.
In effetti nella sua agenzia l’organizzazione è militaresca.
Alle 8.50 Franco si presenta in ufficio, svuota il suo cestino e mette in ordine la sua scrivania, poi via…verso una nuova avventura, la zona lo attende.
I primi due mesi di attività sono stati sufficienti per imparare ogni trucco e ormai nessuna signora Maria può resistere alle sue strategie e alla sua capacità di gettare il cuore oltre il portone d’ingresso del palazzo.
Nei casi estremi Franco sfodera l’arma segreta, il suo “Sim Salabim” che, magicamente, apre ogni porta. Franco ci ha autorizzato a condividere questa potente strategia, ma attenzione non potrete utilizzarla perché è brevettata da CASAVERDE.
Eccola: Franco suona il campanello….. e pronuncia la frase grimaldello! “Posta in cassetta!”.
Una volta superata la prima trincea, una volta entrato nel palazzo niente e nessuno potrà più fermarlo.
Nel quartiere tutti lo riconoscono ha le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di future provvigioni.
Nel pomeriggio in ufficio sviluppa le notizie, dovrebbe fissare almeno un appuntamento di acquisizione ogni giorno, il sergente “Hartman” …ehm scusate, il suo titolare lo controlla da vicino.
Del resto “Hartman” garantisce a Franco 700 euro al mese e grazie a questo è diventato il padrone del suo destino, il capitano della sua anima.
Franco con il suo duro lavoro di ricerca produce 3 notizie nuove al giorno ( x 5 giorni x 4 settimane ) per un totale di circa 60 notizie al mese.
Riesce a fissare 3 appuntamenti di acquisizione alla settimana per un totale di circa 12 appuntamenti di acquisizione al mese.
In acquisizione utilizza script piuttosto aggressivi e ripetitivi.
Non conosce l’arte dell’ascolto e cerca di vincere sul cliente ripetendo a sé stesso: “io sono allenato, lui no”.
Preferisce non valutare l’immobile, l’importante è acquisire l’incarico.
Una volta che l’“avversario” avrà firmato, magari per 12 mesi, sarà nelle mani della sua agenzia.
Dopo 30 giorni verrà fatto il primo ribasso e poi a seguire un altro se sarà necessario.
Il sergente Hartman è inflessibile e ha formato Franco con lunghi e duri role play ( Silenzio! Attenti! – Avanti..March! Unò-duè! Unò – duè).
Franco è diventato un buon funzionario in pieno stile CASAVERDE e ogni mese, su 12 appuntamenti riesce a ottenere 1 incarico in esclusiva.
I clienti fanno molta resistenza, si è sparsa la voce che l’agenzia è aggressiva e molti rifiutano la firma.
Tra l’altro Franco vorrebbe chiedere a Hartman come mai statisticamente i clienti che firmano l’incarico hanno un’età piuttosto avanzata, ma preferisce tenere dentro questa scomoda domanda.
Comunque la guerra di Franco funziona.
Franco raccoglie 12 incarichi l’anno e l’agenzia ne vende 6 (l’agenzia non collabora ed ha un tasso di conversione del 50%).
Il valore medio degli immobili venduti è di € 200.000, l’agenzia applica una provvigione del 3% al venditore e del 3% all’acquirente, per un fatturato di € 12.000 per ogni operazione.
Franco La Volpe produce 6 x € 12.000 = € 72.000 annui.
Il suo compenso è del 12% = € 8.640 + il compenso fisso mensile (quello per il quale ha venduto l’anima a Hartman) di € 700 x 12 € 8.400.
Franco incassa € 17.040.
Il lavoro è duro, ma Franco guarda al futuro, camminerà sui carboni ardenti e aprirà la sua agenzia.
Per prima cosa comprerà una bella e rombante macchina.
Oggi in agenzia è entrato un signore anziano, con le lacrime agli occhi.
Ha spiegato che quando ha firmato l’incarico con Franco non ha compreso il contenuto.
“Hartman” ha fatto un cenno con il capo a Franco.
Vai a fare ricerca! A lui ci penso io.
Capitolo 2
La seconda luna
Tommaso, 45 anni è un agente immobiliare indipendente.
All’ingresso della sua agenzia campeggia il logo SUPERCASA, la grafica è piacevole e si fa notare per il sapiente uso del colore arancione che simboleggia equilibrio e ambizione.
Sul proprio profilo Facebook Tommaso ha scritto: sono il titolare di me stesso.
Come ogni giorno è seduto alla sua scrivania e sullo schermo del pc scorrono i nominativi dei vari venditori da privato che ha selezionato sul web. È un lavoro che svolge ogni mattina di buon’ora con l’obiettivo di arrivare prima delle altre 123 agenzie operative nel suo comune di 80.000 abitanti.
Le casse dello stereo inondano la stanza della voce roca del grande Vasco: “…..soddisfatto di me in fondo, in fondo non sono mai stato, soddisfatto di che, ma va bene anche se, qualche volta mi sono sbagliato…eeeeeeeeehhh..Liberi liberi siamo noi, però liberi da che cosa, chissà cos’è, chissà cos’è….”
Tommaso è un agente serio, preparato e localmente è abbastanza conosciuto, tuttavia per lui è molto complesso differenziarsi dagli altri colleghi e fare in modo che i clienti lo scelgano.
È entrato in una Mls, ma lo hanno fatto anche gli atri.
Usa un software per fare analisi comparative, ma lo usano anche tutti gli altri.
Ha fatto un corso per imparare a fare le sponsorizzate geolocalizzate e targhettizzate su Facebook, ma tutti i suoi colleghi utilizzano le medesime tecniche.
Ovviamente ha fatto una veloce escursione anche nel magico mondo del digital marketing immobiliare, fatto di landing pages e funnel, ma ha compreso subito che ormai i clienti fuggono dalle varie trappolette studiate per ottenere la loro email (scarica questa guida con tutti i miei segreti per…..) e, coloro che ci cascano, poi cambiano account per non essere più disturbati da comunicazioni spam.
Ha acquistato a caro prezzo degli annunci “supervetrinagarantitostaiserenochetichiamano” sul portale più caro e più visitato. Ma lo hanno fatto anche gli altri.
Tommaso pensa che la sua Associazione di categoria dovrebbe fare di più.
Che garanzia può dare l’Associazione ai consumatori se chiunque può farne parte?
Non esiste nessuna carta dei servizi minimi e nessun serio obbligo di formazione.
È sufficiente essere iscritto al ruolo e pagare la quota.
Tommaso continua a far parte degli iscritti solo perché è un modo veloce di ottemperare all’obbligo di assicurazione professionale.
Con i colleghi ogni tanto fantastica sulla possibilità di mettere 100 euro a testa e realizzare un portale degli agenti immobiliari, equo, a basso costo.
Segretamente aspetta una legge che renda la figura dell’agente immobiliare obbligatoria (è così per i notai, perché non potrebbe esserlo per noi?)
Tommaso ha compreso che l’unica soluzione è essere veloce.
Il più veloce.
Muoversi tra le pieghe del mercato e sfruttare ogni occasione.
Il problema è che i clienti sembrano sempre più distanti.
O forse è lui che sta diventando più lento?
L’uso del foglio di visita è divenuto inutile, l’arte dello scavalco è sempre più diffusa.
Tommaso riesce ad acquisire qualche sparuto incarico in esclusiva che chiude gelosamente nel cassetto, lavora prevalentemente su incarichi verbali e si è specializzato nel portare i clienti acquirenti a vedere gli immobili delle altre agenzie.
Intercetta i clienti sul web e poi li porta a vedere immobili di colleghi, senza conoscere minimamente il prodotto.
Quando l’amministratore del super portale nazionale ha definito gli agenti immobiliari apriporta, ha sentito una strana sensazione di calore nella schiena.
La parte più difficile del lavoro di Tommaso è quella dell’agente segreto.
Mai dare informazioni complete, mai fidarsi apertamente del nemico (il cliente o il collega).
È fondamentale rimanere vigili e indossare il giubbotto antiproiettile.
Tra una battaglia vinta e molte perdute, Tommaso fattura circa € 80.000 l’anno.
Deve pagare l’affitto dell’agenzia, il telefono, le altre utenze, la pubblicità, la segretaria part-time, il commercialista etc etc.
Il margine operativo è pari al 50% del fatturato, circa € 40.000 lordi, sui quali pagare le tasse.
Ogni volta che conclude una vendita Tommaso deve difendere le sue provvigioni con i clienti.
Si lamentano sempre, sia gli acquirenti che i venditori.
Anche la compravendita di ieri sera è stata durissima.
Il preliminare era relativo ad un appartamento da € 250.000 e ognuna delle parti ha corrisposto una provvigione del 3% (€ 7.500 + iva a testa).
I clienti si sono coalizzati contro Tommaso, la discussione si è accesa.
Ai loro occhi, il compenso di Tommaso, in relazione al reale lavoro svolto, era davvero eccessivo.
Tommaso ha utilizzato tutte le argomentazioni classiche per difendere le sue ragioni.
Poi, messo alle strette, a mezza voce ha detto la verità: – “signori …voi non conoscete il mio lavoro, io valuto decine di immobili gratuitamente, pubblicizzo a mie spese un numero elevato di immobili che non vendo, porto in continuazione clienti acquirenti a vedere immobili, clienti che poi non comprano con me. Quando concludo una compravendita, devo essere ripagato anche per tutto il lavoro fatto per altri e non andato a buon fine!”.
Tommaso si è subito reso conto di aver commesso un clamoroso autogol.
Gli animi, sono diventati incandescenti e l’autore preferisce cancellare con un biiiiiiiippppp i contenuti delle “colorite” frasi che hanno caratterizzato il proseguo della conversazione.
Il più esagitato era l’acquirente: – io con lei ho fatto solo una visita su questo appartamento… cosa biiippppp mi interessa, del lavoro che ha fatto per altri, io la pago solo per il lavoro che lei ha fatto per me biiippp, biiiippppp……)
I clienti comunque hanno pagato, ma Tommaso ha ancora nelle orecchie il fragoroso rumore della porta che si chiudeva quando sono usciti.
Dopo 20 anni di attività, Tommaso è stanco, ma più di ogni altra cosa si sente solo e pensa all’ultimo cliente che lo ha fregato trattando direttamente con il venditore, senza rendersene conto, nella penombra dell’ufficio, canticchia tra sé e sé : …e chissà se prima o poi, se tu avrai compreso mai, se ti sei voltato indietro…..e chissà se prima o poi, se ogni tanto penserai che io solo resto qui…e lavorerò solo, acquisirò da solo…da solo continuerò…
Capitolo 3
La terza luna
Bob, laureato in economia, 40 anni, lavora in CASAMAX.
Aveva fatto una promessa a sé stesso: “Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno,
giuro che lo farò”.
Due anni fa, ha preso il coraggio a due mani, ed è entrato in una grande agenzia del network.
Ogni mese contribuisce alle spese dell’agenzia con una piccola quota, inoltre deve pagare le spese personali di promozione e la formazione.
Ma gli hanno spiegato che è un imprenditore e che il suo business non ha confini.
Ha sul petto una spilla che rappresenta un missile.
Per Bob è diventata un simbolo del suo percorso vincente verso il cielo.
Bob agli inizi era felice, nel primo anno, appena dopo qualche mese di attività, aveva raggiunto i primi risultati soddisfacenti ed era stato premiato come sedicesimo Top producer tra tutti quelli che lavoravano nel comune di Battipaglia e avevano un peso forma compreso tra i 75 e i 78 Kg.
Aveva ottenuto anche una targa in vero plexiglass che ancora oggi fa bella mostra sulla sua scrivania in condivisione.
Oggi Bob è meno felice, perché la concorrenza è selvaggia, e, incredibilmente, la più dura è proprio quella di consulenti o assistenti che, come lui, hanno il missile sul risvolto della giacca.
In guerra si sa, il fuoco amico fa morti e feriti.
In un momento di tristezza Bob ha deciso di scrivere una e-mail a Peter, il suo più caro amico.
Lavorava anche lui in CASAMAX poi ha deciso di aprire una pizzeria.
“Caro Peter ti scrivo così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità, noi abbiamo la customer experience, ma qualcosa ancora qui non va.
Dall’agenzia si esce poco compreso quando è festa, il clima tra colleghi-concorrenti non è buono, c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
E si sta senza parlare per intere settimane.
Ma la direzione ha detto che il nuovo anno, porterà una trasformazione, e tutti quanti stiamo già aspettando.
Sarà sempre tre per cento e festa tutto il giorno, scopriremo il nostro Big Why e anche gli ex colleghi faranno ritorno.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico, e come sono contento di essere qui in questo momento,
vedi caro amico cosa si deve inventare, per poter riderci sopra, per continuare a sperare”.
Durante l’ultimo corso di formazione Bob ha notato che accanto alla sede del network è presente un’azienda che si chiama “Scope&Aspirapolveretti”.
Ha pranzato con uno dei loro venditori che gli ha raccontato la strategia aziendale: reclutare continuamente nuovi agenti. Ognuno di loro avrà certamente una decina di persone, tra parenti e amici, ai quali vendere l’aspirapolvere.
Un pensiero negativo si è insinuato nella mente di Bob, ma con un ampio gesto liberatorio lo ha scacciato lontano ed è tornato a concentrarsi sui fondamentali: customer experience e Big Why.
Bob è perplesso perché pensa che non è facile garantire una piacevole esperienza ai clienti in una azienda nella quale ogni anno entrano ed escono fiumi di persone.
Scuotendo lentamente la testa Bob prova a concentrarsi sul problema successivo: vuole risolvere il dilemma del Big Why. Il grande Direttore Generale del network nazionale ha detto chiaramente che se trova questa risposta avrà risolto ogni problema. Poi decide di mollare, il suo perché è chiaro: deve fatturare per pagare il mutuo, la rata della macchina e mandare il bambino all’asilo.
Al di là di tutte le difficoltà Bob è intelligente e resiliente, al secondo anno di attività è già un Top producer.
La media di produttività dei suoi colleghi è di circa 20.000 euro l’anno ma lui sfiora gli 80.000 euro.
Per produrre i contatti utilizza la sfera di influenza, i VDP (venditori da privato) e una elegante ricerca in zona senza suono di campanello (lancia sui balconi degli aeroplanini di carta argentata).
Riesce a fissare 3 appuntamenti di acquisizione alla settimana, circa 12 al mese.
In acquisizione Bob è molto professionale.
A tutti i clienti racconta, gonfiando il petto, che la sua azienda è diffusa in tutto il mondo e che lui può collaborare con 100 fantastiliardi di colleghi operativi in millanta paesi del mondo.
Non ha mai venduto un immobile in collaborazione con un collega straniero, e non ha mai conosciuto un collega del network che lo abbia fatto.
Ma raccontare questa storia gli piace troppo, lo fa sentire veramente cool.
Presenta completi piani di marketing e realizza ottime valutazioni comparative grazie ad un tool denominato “2001 Odissea nello spazio”.
Il tool era stato realizzato da un tipo strano che ha vagato per un certo periodo in azienda parlando di concetti assurdi come professionalità e specializzazione. Per fortuna quel tipo non è più in azienda e su di lui girano voci incontrollate: la più attendibile è quella che racconta che è divenuto il capo dei terrapiattisti.
Torniamo a Bob.
Acquisisce 2 incarichi al mese circa 20 l’anno (lavora 10 mesi, non ha fisso dunque agosto e dicembre sta in ferie).
Riesce a venderne 9, organizzando anche degli ottimi open house.
Lavora con il 3% dal venditore e 3% dall’acquirente.
Così come per Franco La Volpe il prezzo medio degli immobili è di circa € 200.000.
Ma il punto di forza del suo network è la collaborazione.
Mediamente Bob perfeziona 4 operazioni in modo autonomo (venditore + acquirente) mentre per le restanti 5 le chiude grazie all’intervento dei numerosi colleghi Parasite che corrono per frapporsi tra Bob e i potenziali acquirenti.
Bob pensa che quei clienti portati dai colleghi Parasite, in realtà, cercano casa in modo autonomo sui maggiori portali immobiliari, proprio quelli sui quali anche lui pubblica, quindi i clienti lo chiamerebbero comunque e lui potrebbe guadagnare di più, ma non può opporsi alle centinaia di Parasite che hanno scoperto il loro Big Why.
Ecco la produzione di Bob (4 doppie transazioni= € 6.000 + € 6.000 x 4 = € 48.000 e 5 transazioni singole= € 6.000 x 5 = € 30.000. Tot. Fatturato € 78.000.
Nel network di Bob il 10% spetta alla casa madre, dunque avremo € 78.000 – 10% = € 70.200. Bob ha il piano 50/50, dunque trattiene per sé € 70.200 x 50% = € 35.100. Però lui paga per lavorare in agenzia, circa € 250 al mese tra spese personali e di ufficio, più circa ulteriori € 150 mensili per spese di promozione e partecipazione a eventi e formazione.
In totale il fatturato netto di Bob è di € 35.100 – (250+150 x 12 = € 4.800) = € 30.300.
Bob si ferma a riflettere sulla sua esperienza.
Che cosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure?
Cancella il Big Why dalla sua mente, e confonde i suoi alibi e le sue ragioni.
Ripensa a quello zingaro che gli aveva fatto le carte e lo aveva chiamato vincente, ma uno zingaro è un trucco.
Bob pensa ….. fossi stato un po’ più giovane, questo assurdo mercato immobiliare l’avrei distrutto con la fantasia, l’avrei stracciato con la fantasia.
Introduzione al quarto capitolo
Franco, Tommaso e Bob hanno partecipato ad un convegno sul futuro dei servizi immobiliari.
I diversi speakers hanno affrontato argomenti interessantissimi: la digitalizzazione, le proptech, la disintermediazione.
Hanno chiarito che tutto cambierà in modo radicale.
Nulla sarà più come prima.
Gli utenti sono sempre più selettivi e consapevoli.
Il settore immobiliare, così come molti altri prima di lui, verrà rivoluzionato.
È in arrivo l’effetto disruption.
Al termine del convegno Franco, Bob e Tommaso prima di salutarsi hanno preso un caffè.
Si sono dichiarati convinti che gli speakers stessero sbagliando o comunque esagerando.
Si sono tranquillizzati ricordandosi a vicenda che in fondo “si è sempre fatto così”.
Bob con un sorriso ha affermato: – il mercato non cambierà-, Tommaso con voce insicura ha aggiunto: – e poi .. e poi noi siamo superpartes!-.
Sono usciti fuori dal Palazzo dei Congressi, nel gelo e nel buio della sera.
Lentamente la piazza ha cominciato ad illuminarsi, prima un soffuso chiarore poi una lama di luce bianca, pulita, trasparente.
Hanno alzato gli occhi al cielo, dietro una nuvola stava spuntando la quarta luna.
Capitolo 4
La quarta luna
“La quarta luna uscirono tutti per guardarla, era così grande che più di uno pensò alla disruption.
La quarta luna portò la disperazione tra gli agenti, alcuni andarono in banca a fare qualche operazione
ma che confusione, la maggior parte prese cani e figli e corse alla stazione.
La vera faccia della quarta luna la vide solo un bimbo appena nato, aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva, con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani, e volò via, e volò via, era l’agente di domani”.
Marco è un agente immobiliare di 30 anni, grosse scarpe e poca carne, Marco cuore in allarme.
Se chiude gli occhi lui lo sa, lupo di periferia, Marco col branco, Marco che vorrebbe andar via.
Vuole cambiare Marco, non è più attratto da un mondo fatto di rapporti conflittuali, penali, scavalchi, furbizie.
Poi finalmente arriva una notizia un po’ originale, che non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca.
È nata una nuova società immobiliare. Si chiama Futura, il suo nome detto questa notte mette già paura.
Marco capisce subito che sarà diversa, bella come una stella e la paragona al suo mondo attuale che sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
L’approccio di Futura è innovativo, rivoluzionario.
Provvigione zero per l’acquirente con servizi di altissima qualità e provvigione due per cento per il venditore senza incarico in esclusiva.
Marco riflette.
Futura, la nuova società immobiliare, è lontana, dall’altra parte della luna, che lo guarda e anche se ride
a vederla mette quasi paura.
Teme che potrebbe essere solo un bellissimo spreco di tempo, un’impresa impossibile, l’invenzione di un sogno.
Intorno a lui molti dicono che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione, ma lui pensa che è vero sì, ma anche fosse vero, non sarebbe giustificazione per non farlo.
Molti dicono che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema, dicono che c’è solo un modo per risolvere un problema.
Ma Marco ascolta il suo cuore in allarme e pensa: non c’è montagna più alta di quella che non scalerò, non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò.
Non voglio essere un sognatore che diventerà cinico invecchiando
Non ho giustificazione per non farlo.
Per non farlo ora!
Un anno dopo……….
Marco è un agente preparatissimo, ha ricevuto una formazione di altissimo livello e non teme confronti costruttivi con avvocati, commercialisti, tecnici.
Ha partecipato a corsi avanzati di negoziazione e comunicazione e si sta specializzando nella valutazione di immobili complessi.
Ha ancora nel cuore e negli occhi le parole della giovane coppia alla quale ha fatto comprare casa ieri sera.
I clienti non trovavano le parole per esprimere la loro felicità per il servizio ricevuto.
Avevano trovato la casa dei loro sogni, l’avevano acquistata con una assistenza impeccabile, in totale assenza di rischi e non avevamo corrisposto provvigione.
Uscendo, con il sorriso stampato sul volto, hanno detto: – “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang siete voi, che andate controvento, che siete in movimento…”
Marco con i ricavi da sola intermediazione immobiliare produce € 88.000 l’anno (in realtà produce di più, ma qui preferisce volare basso perché non vuole che Franco, Bob e Tommaso si arrabbino troppo).
I clienti venditori si mettono in contatto spontaneamente con l’agenzia Futura perché sanno che non verranno incatenati in contratti di esclusiva, che in caso di vendita dovranno corrispondere solo il 2% e che l’acquirente non dovendo versare provvigione potrà utilizzare tutte le sue risorse economiche per fare la migliore offerta.
Molti venditori derivano dal passaparola che è diventato virale.
Marco effettua circa 3 appuntamenti di acquisizione alla settimana per un totale di 12 al mese.
Scarta un paio di clienti non sufficientemente motivati e propone il suo metodo ai restanti 10.
Di questi 8 sottoscrivono la sua trasparente autorizzazione alla promozione dell’immobile in forma non esclusiva.
Marco garantisce un dettagliato piano di marketing ed una reportistica puntuale e frequente.
Pubblicizza gli 8 immobili acquisiti mensilmente sui maggiori portali anche se ormai i clienti acquirenti visitano direttamente il sito aziendale, perché hanno compreso che possono trovare i migliori immobili del mercato, una consulenza di altissimo livello e la filosofia provvigione zero per l’acquirente.
Alcuni degli immobili acquisiti da Marco vengono venduti direttamente dal proprietario o da altre agenzie ma la percentuale è sempre minore.
Marco è soddisfatto delle sue 2 transazioni mese (2 su 8, percentuale in forte e costante miglioramento).
Come per Franco e Bob il valore medio degli immobili è di € 200.000.
Marco matura un compenso del 2% solo dal venditore, dunque produce € 4.000 per due transazioni = € 8.000 al mese.
Lavora 11 mesi l’anno e ha concordato con il titolare della sua agenzia un rapporto 50/50 senza dover corrispondere spese.
Ecco il suo fatturato netto da intermediazione immobiliare: € 8.000 x 11 mesi= € 88.000 x 50% = € 44.000.
In realtà molti clienti acquirenti si innamorano di Marco e della sua azienda e chiedono di essere affiancati anche per le loro ulteriori esigenze correlate all’acquisto (mutuo, assicurazione, trasloco, utenze, ristrutturazione).
Il fatturato di Marco per i servizi ancillari sta crescendo in modo esponenziale e costante.
Ma questa è tutta un’altra storia.
La sera quando esce dall’ufficio Marco torna a casa canticchiando:
“Sono un ragazzo fortunato
Perché m’hanno regalato un sogno
Sono fortunato perché non c’è niente che ho bisogno
E quando viene sera io tornerò da te”.
Provate a indovinare come si chiama la lei dalla quale sta tornando……..
Marco sorride e ripensa a questo incredibile ultimo anno.
Le immagini di quando ha conosciuto Anna passano davanti ai suoi occhi.
Sono sequenze colorate, lei ha preso la sua vita e ne ha fatto molto di più.
Quando la guarda, dopo un giorno pieno di parole, senza che lei gli dica niente, tutto si fa chiaro.
Poi, con la mente, Marco torna a quel giorno in cui è apparsa la quarta luna.
In quel periodo era all’angolo coi pugni chiusi, con le spalle contro il muro, pronto a difendersi.
Con gli occhi bassi, stava in fila con i disillusi.
Futura, la nuova società immobiliare annunciata dalla quarta luna, lo ha trascinato in salvo con la forza di un aeroplano e gli ha insegnato i sogni e l’arte dell’avventura.
Il nuovo approccio lavorativo riesce a render la fatica un enorme piacere.
Marco sorridendo alza lo sguardo.
La luna è una palla ed il cielo è un biliardo, quante stelle nei flipper sono più di un miliardo.
FINE.
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